From 31ea614eafcf3be68218e2707affab9d7d26a425 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Mon, 21 Aug 2023 06:59:33 -0700 Subject: [PATCH 1/9] New translations index.md (Chinese Simplified) --- docs/labs/index.zh.md | 4 ++-- 1 file changed, 2 insertions(+), 2 deletions(-) diff --git a/docs/labs/index.zh.md b/docs/labs/index.zh.md index 873cdcfdc8..64125a42ef 100644 --- a/docs/labs/index.zh.md +++ b/docs/labs/index.zh.md @@ -4,6 +4,6 @@ title: 教程实验室 # Rocky Linux 教程实验室 -什么是 **实验室**?它们与 **书籍** 等较长的文档有什么不同? **实验室** 这一部分是为了循序渐进地工作而设计的,可帮助您进一步加深理解。 其中包括测试你知识的练习。 这些都是强调"教育性"的教育性质文件, 其目的是帮助您理解某一特定主题且同时提供工作方面的知识。 呼! 内容实在是太多了,不是吗? +什么是 **实验室**?它们与 **书籍** 等较长的文档有什么不同? **实验室** 这一部分是为了循序渐进地工作而设计的,可帮助您进一步加深理解。 其中包括测试你知识的练习。 这些实验室仅用于教育和教学目的。 它们旨在帮助您在安全和模拟的实验室环境中了解特定的主题——如系统管理、激发试验兴趣、鼓励协作等。 -你有没有将某一课程转换为实验室的经验? 如果有的话就太好了! 我们非常欢迎您的参与。 参与其中与参与任何 Rocky Linux 文档没什么不同, 只需前往 [Mattermost Documentation channel](https://chat.rockylinux.org/rocky-linux/channels/documentation) ,加入对话,让我们知道您想撰写什么,我们会帮助你的。 +你有没有将某一课程转换为实验室的经验? 如果有的话就太好了! 我们希望您能参与进来。 参与其中与参与任何 Rocky Linux 文档没有什么不同——只需前往 [Mattermost Documentation 频道](https://chat.rockylinux.org/rocky-linux/channels/documentation),加入对话,让我们知道您想写什么,我们将在您的路上帮助您。 From 79be9656a339f9393e1b3e7782649e514557bb5d Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Mon, 21 Aug 2023 08:12:36 -0700 Subject: [PATCH 2/9] New translations 01-basic.md (Italian) --- docs/books/learning_ansible/01-basic.it.md | 241 ++++++++++++--------- 1 file changed, 136 insertions(+), 105 deletions(-) diff --git a/docs/books/learning_ansible/01-basic.it.md b/docs/books/learning_ansible/01-basic.it.md index f837495a54..b75f3bf718 100644 --- a/docs/books/learning_ansible/01-basic.it.md +++ b/docs/books/learning_ansible/01-basic.it.md @@ -37,7 +37,7 @@ Utilizza il protocollo **SSH** per configurare in remoto i client Linux o il pro L'apertura di flussi SSH o WinRM a tutti i client dal server Ansible lo rende un elemento critico dell'architettura che deve essere attentamente monitorato. -Poiché Ansible è basato sui push, non manterrà lo stato dei server di destinazione tra ciascuna delle sue esecuzioni. Al contrario, eseguirà nuovi controlli di stato ogni volta che viene eseguito. Si dice che sia senza stato. +Poiché Ansible è principalmente basato su push, non manterrà lo stato dei suoi server tra le sue esecuzioni. Al contrario, eseguirà nuovi controlli di stato ogni volta che viene eseguito. Si dice che sia senza stato. Ti aiuterà con: @@ -61,7 +61,7 @@ Ti aiuterà con: Per offrire un'interfaccia grafica al tuo uso quotidiano di Ansible, puoi installare alcuni strumenti come Ansible Tower (RedHat), che non è gratuito, la sua controparte opensource Awx, o possono anche essere utilizzati altri progetti come Jenkins e l'eccellente Rundeck. -!!! Abstract "Astratto" +!!! Abstract "In astratto" Per seguire questa formazione, avrai bisogno di almeno 2 server con Rocky8: @@ -85,86 +85,107 @@ Per offrire un'interfaccia grafica al tuo uso quotidiano di Ansible, puoi instal ## Installazione sul server di gestione -Ansible è disponibile nel repository _EPEL_ ma è disponibile come versione 2.9.21, che è abbastanza datata. Puoi vedere come si fa seguendo qui, ma salta i passi dell'installazione vera e propria, dato che installeremo l'ultima versione. L'_EPEL_ è richiesto per entrambe le versioni, quindi puoi andare avanti e installarlo ora: +Ansible è disponibile nel repository _EPEL_, ma a volte può essere datato per la versione corrente e si desidera lavorare con una versione più recente. -* Installazione EPEL: +Prenderemo quindi in considerazione due tipi di installazione: + +* quella basata sui repository EPEL +* una basata sul gestore di pacchetti python `pip` + +L'_EPEL_ è necessario per entrambe le versioni, quindi potete procedere all'installazione: + +* Installazione di EPEL: ``` $ sudo dnf install epel-release ``` -Se stessimo installando Ansible dall'_EPEL_ potremmo fare quanto segue: + +### Installazione da EPEL + +Se installiamo Ansible da _EPEL_, possiamo fare quanto segue: ``` $ sudo dnf install ansible -$ ansible --version -2.9.21 ``` -Poiché vogliamo utilizzare una nuova versione di Ansible, la installeremo da `python3-pip`: - -!!! Note "Nota" - Rimuovi Ansible se l'hai installato in precedenza da _EPEL_. +Successivamente, verificare l'installazione: ``` -$ sudo dnf install python38 python38-pip python38-wheel python3-argcomplete rust cargo curl +$ ansible --version +ansible [core 2.14.2] + config file = /etc/ansible/ansible.cfg + configured module search path = ['/home/rocky/.ansible/plugins/modules', '/usr/share/ansible/plugins/modules'] + ansible python module location = /usr/lib/python3.11/site-packages/ansible ansible collection location = /home/rocky/.ansible/collections:/usr/share/ansible/collections + executable location = /usr/bin/ansible + python version = 3.11.2 (main, Jun 22 2023, 04:35:24) [GCC 8.5.0 20210514 +(Red Hat 8.5.0-18)] (/usr/bin/python3.11) + jinja version = 3.1.2 + libyaml = True + +$ python3 --version +Python 3.6.8 ``` +Si noti che ansible viene fornito con una propria versione di python, diversa da quella di sistema (qui 3.11.2 contro 3.6.8). È necessario considerarlo quando si installano con pip i moduli python necessari per l'installazione (ad esempio `pip3.11 install PyVMomi`). + +### Installazione da python pip + +Poiché vogliamo usare una versione più recente di Ansible, la installeremo da `python3-pip`: + !!! Note "Nota" - `python3-argcomplete` è fornito da _EPEL_. Per favore installa epel-release se non l'hai ancora fatto. - Questo pacchetto ti aiuterà a completare i comandi Ansible. + Rimuovere Ansible se è stato installato in precedenza da _EPEL_. -Prima di installare Ansible, dobbiamo dire a Rocky Linux che vogliamo utilizzare la nuova versione installata di Python. Il motivo è che se continuiamo l'installazione senza questo, verrà usato il python3 di default (versione 3.6 al momento in cui scriviamo), invece della nuova versione 3.8 appena installata. Imposta la versione che vuoi usare inserendo il seguente comando: +In questa fase, possiamo scegliere di installare ansible con la versione di python che desideriamo. ``` -sudo alternatives --set python /usr/bin/python3.8 -sudo alternatives --set python3 /usr/bin/python3.8 +$ sudo dnf install python38 python38-pip python38-wheel python3-argcomplete rust cargo curl ``` -Possiamo ora installare Ansible: +!!! Note "Nota" + + `python3-argcomplete' è fornito da _EPEL_. Installare epel-release se non è ancora stato fatto. + Questo pacchetto vi aiuterà a completare i comandi di Ansible. + +Ora possiamo installare Ansible: ``` -$ sudo pip3 install ansible -$ sudo activate-global-python-argcomplete +$ pip3.8 install --user ansible +$ activate-global-python-argcomplete --user ``` -Controlla la tua versione Ansibile: +Controllare la versione di Ansible: ``` $ ansible --version -ansible [core 2.11.2] +ansible [core 2.13.11] config file = None - configured module search path = ['/home/ansible/.ansible/plugins/modules', '/usr/share/ansible/plugins/modules'] - ansible python module location = /usr/local/lib/python3.8/site-packages/ansible - ansible collection location = /home/ansible/.ansible/collections:/usr/share/ansible/collections - executable location = /usr/local/bin/ansible - python version = 3.8.6 (default, Jun 29 2021, 21:14:45) [GCC 8.4.1 20200928 (Red Hat 8.4.1-1)] - jinja version = 3.0.1 + configured module search path = ['/home/rocky/.ansible/plugins/modules', '/usr/share/ansible/plugins/modules'] + ansible python module location = /home/rocky/.local/lib/python3.8/site-packages/ansible + ansible collection location = /home/rocky/.ansible/collections:/usr/share/ansible/collections + executable location = /home/rocky/.local/bin/ansible + python version = 3.8.16 (default, Jun 25 2023, 05:53:51) [GCC 8.5.0 20210514 (Red Hat 8.5.0-18)] + jinja version = 3.1.2 libyaml = True ``` -## File di configurazione - -La configurazione del server si trova sotto `/etc/ansible`. +!!! NOTE "Nota" -Ci sono due file di configurazione principali: + La versione installata manualmente nel nostro caso è più vecchia della versione pacchettizzata da RPM perché abbiamo usato una versione precedente di python. Questa osservazione varia con il tempo, l'età della distribuzione e la versione di python. -* Il file di configurazione principale `ansible.cfg` dove risiedono i comandi, moduli, plugin e configurazione ssh; -* Il file di inventario di gestione delle macchine client `hosts` dove vengono dichiarati i client e i gruppi di client. +## File di configurazione -Poichè abbiamo installato Ansible con `pip`, questi file non esistono. Dovremo crearli a mano. +La configurazione del server si trova in `/etc/ansible`. -Un esempio di `ansible.cfg` lo puoi trovare [qui](https://github.com/ansible/ansible/blob/devel/examples/ansible.cfg) e un esempio di file `host` [qui](https://github.com/ansible/ansible/blob/devel/examples/hosts). +I file di configurazione principali sono due: -``` -$ sudo mkdir /etc/ansible -$ sudo curl -o /etc/ansible/ansible.cfg https://raw.githubusercontent.com/ansible/ansible/devel/examples/ansible.cfg -$ sudo curl -o /etc/ansible/hosts https://raw.githubusercontent.com/ansible/ansible/devel/examples/hosts -``` +* Il file di configurazione principale `ansible.cfg` dove risiedono i comandi, i moduli, i plugin e la configurazione ssh; +* Il file di inventario della gestione dei computer client `hosts` in cui sono dichiarati i client e i gruppi di client. -È inoltre possibile utilizzare il comando `ansible-config` per generare un nuovo file di configurazione: +Il file di configurazione viene creato automaticamente se Ansible è stato installato con il suo pacchetto RPM. Con un'installazione `pip`, questo file non esiste. Dovremo crearlo a mano con il comando `ansible-config`: ``` +$ ansible-config -h usage: ansible-config [-h] [--version] [-v] {list,dump,view,init} ... Visualizzare la configurazione di ansibile. @@ -183,15 +204,25 @@ Esempio: ansible-config init --disabled > /etc/ansible/ansible.cfg ``` -L'opzione `--disabled` consente di commentare l'insieme delle opzioni prefissandole con un `;`. +L'opzione `--disabled` consente di commentare l'insieme delle opzioni anteponendo ad esse il prefisso `;`. + +!!! NOTE "Nota" + + Si può anche scegliere di incorporare la configurazione di Ansible nel proprio repository di codice, con Ansible che carica i file di configurazione che trova nel seguente ordine (elaborando il primo file che incontra e ignorando gli altri): + + * se la variabile d'ambiente `$ANSIBLE_CONFIG` è impostata, carica il file specificato. + * `ansible.cfg` se esiste nella directory corrente. + * `~/.ansible.cfg` se esiste (nella home directory dell'utente). + + Se non viene trovato nessuno di questi tre file, viene caricato il file predefinito. ### Il file di inventario `/etc/ansible/hosts` -Poichè Ansible dovrà lavorare con tutte le vostre apparecchiature, per essere configurato, è molto importante fornirgli uno (o più) file di inventario ben strutturati, che corrispondano perfettamente alla tua organizzazione. +Poiché Ansible dovrà lavorare con tutte le macchine configurate, è essenziale fornirgli uno (o più) file di inventario ben strutturati che corrispondano perfettamente alla vostra organizzazione. A volte è necessario riflettere attentamente su come costruire questo file. -Vai al file di inventario predefinito, che si trova sotto `/etc/ansible/hosts`. Vengono forniti alcuni esempi e commentati: +Andare al file di inventario predefinito, che si trova in `/etc/ansible/hosts`. Vengono forniti alcuni esempi commentati: ``` # This is the default ansible 'hosts' file. @@ -239,13 +270,13 @@ Vai al file di inventario predefinito, che si trova sotto `/etc/ansible/hosts`. ## db-[99:101]-node.example.com ``` -Come potete vedere, il file fornito come esempio utilizza il formato INI, che è ben noto agli amministratori di sistema. Si prega di notare che è possibile scegliere un altro formato di file (come yaml per esempio), ma per i primi test, il formato INI si adatta bene ai nostri futuri esempi. +Come si può notare, il file fornito come esempio utilizza il formato INI, ben noto agli amministratori di sistema. Si noti che è possibile scegliere un altro formato di file (come yaml, per esempio), ma per i primi test il formato INI si adatta bene ai nostri prossimi esempi. -Ovviamente, in produzione, l'inventario può essere generato automaticamente, specialmente se si dispone di un ambiente di virtualizzazione come VMware VSphere o un ambiente cloud (Aws, Openstack o altro). +L'inventario può essere generato automaticamente in produzione, soprattutto se si dispone di un ambiente di virtualizzazione come VMware VSphere o di un ambiente cloud (Aws, OpenStack o altro). -* Creazione di un hostgroup in `/etc/ansible/hosts`: +* Creare un gruppo di host in `/etc/ansible/hosts`: -Come avrete notato, i gruppi sono dichiarati tra parentesi quadre. Poi vengono gli elementi appartenenti ai gruppi. Puoi creare, ad esempio, un gruppo `rocky8` inserendo il seguente blocco in questo file: +Come avrete notato, i gruppi sono dichiarati tra parentesi quadre. Poi vengono gli elementi che appartengono ai gruppi. Si può creare, ad esempio, un gruppo `rocky8` inserendo il seguente blocco nel file: ``` [rocky8] @@ -271,13 +302,13 @@ ansible_clients 172.16.1.10 ``` -Non andremo oltre per il momento sul tema dell'inventario, ma se siete interessati, considerate di dare un'occhiata a [questo link](https://docs.ansible.com/ansible/latest/user_guide/intro_inventory.html). +Non ci dilungheremo oltre sull'inventario, ma se siete interessati, valutate la possibilità di consultare [questo link](https://docs.ansible.com/ansible/latest/user_guide/intro_inventory.html). Ora che il nostro server di gestione è installato e il nostro inventario è pronto, è il momento di eseguire i nostri primi comandi `ansible`. ## utilizzo della riga di comando `ansibile` -Il comando `ansible` lancia un'attività su uno o più host di destinazione. +Il comando `ansible` lancia un task su uno o più host di destinazione. ``` ansible [-m module_name] [-a args] [options] @@ -287,7 +318,7 @@ Esempi: !!! Warning "Attenzione" - Dal momento che non abbiamo ancora configurato l'autenticazione sui nostri 2 server di test, non tutti gli esempi seguenti funzioneranno. Essi sono forniti come esempi per facilitare la comprensione e saranno pienamente operativi in un secondo momento in questo capitolo. + Dal momento che non abbiamo ancora configurato l'autenticazione sui nostri 2 server di test, non tutti gli esempi seguenti funzioneranno. Sono forniti come esempi per facilitare la comprensione e saranno completamente funzionanti più avanti in questo capitolo. * Elenca gli host appartenenti al gruppo rocky8: @@ -295,31 +326,31 @@ Esempi: ansible rocky8 --list-hosts ``` -* Ping un gruppo host con il modulo `ping`: +* Eseguire il ping di un gruppo di host con il modulo `ping`: ``` ansible rocky8 -m ping ``` -* Visualizza i fatti da un gruppo host con il modulo `setup`: +* Visualizzare i fatti di un gruppo di host con il modulo `setup`: ``` ansible rocky8 -m setup ``` -* Esegue un comando su un gruppo host invocando il modulo `command` con argomenti: +* Eseguire un comando su un gruppo di host invocando il modulo `command` con degli argomenti: ``` ansible rocky8 -m command -a 'uptime' ``` -* Esegue un comando con privilegi di amministratore: +* Eseguire un comando con privilegi di amministratore: ``` ansible ansible_clients --become -m command -a 'reboot' ``` -* Esegue un comando utilizzando un file di inventario personalizzato: +* Eseguire un comando utilizzando un file di inventario personalizzato: ``` ansible rocky8 -i ./local-inventory -m command -a 'date' @@ -327,7 +358,7 @@ ansible rocky8 -i ./local-inventory -m command -a 'date' !!! Note "Nota" - Come in questo esempio, è a volte più semplice separare la dichiarazione dei dispositivi gestiti in diversi file (per esempio per progetto cloud) e fornire ad Ansible il percorso di questi file, piuttosto che mantenere un lungo file di inventario. + Come in questo esempio, a volte è più semplice separare la dichiarazione dei dispositivi gestiti in diversi file (ad esempio per progetto cloud) e fornire ad Ansible il percorso di questi file, piuttosto che mantenere un lungo file di inventario. | Opzione | Informazione | | ------------------------ | --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- | @@ -342,10 +373,10 @@ ansible rocky8 -i ./local-inventory -m command -a 'date' Sia sulla macchina di gestione che sui client, creeremo un utente `ansible` dedicato alle operazioni eseguite da Ansible. Questo utente dovrà utilizzare i diritti di sudo, quindi dovrà essere aggiunto al gruppo `wheel`. -Questo utente verrà utilizzato: +Questo utente servirà: -* Sul lato della stazione di amministrazione: per eseguire comandi `ansible` via ssh ai client gestiti. -* Nelle stazioni gestite (qui il server che funge da stazione di amministrazione serve anche come client, cioè è gestito da se) per eseguire i comandi lanciati dalla stazione di amministrazione: deve quindi avere i diritti sudo. +* Sul lato della stazione di amministrazione: per eseguire comandi `ansible` e SSH ai client gestiti. +* Sulle stazioni gestite (qui il server che funge da stazione di amministrazione funge anche da client, quindi è gestito da solo) per eseguire i comandi lanciati dalla stazione di amministrazione: deve quindi avere i diritti sudo. Su entrambe le macchine, creare un utente `ansible`, dedicato ad ansible: @@ -354,19 +385,19 @@ $ sudo useradd ansible $ sudo usermod -aG wheel ansible ``` -Imposta una password per questo utente: +Impostare una password per questo utente: ``` $ sudo passwd ansible ``` -Modifica la configurazione dei sudoers per consentire ai membri del gruppo `wheel` di eseguire sudo senza password: +Modificare la configurazione di sudoers per consentire ai membri del gruppo `wheel` di eseguire sudo senza password: ``` $ sudo visudo ``` -Il nostro obiettivo qui è quello di commentare il default, e decommentare l'opzione NOPASSWD in modo che queste linee assomiglino a questo una volta finito: +Il nostro obiettivo è commentare l'opzione predefinita e decommentare l'opzione NOPASSWD, in modo che queste righe abbiano l'aspetto seguente: ``` ## Allows people in group wheel to run all commands @@ -378,10 +409,10 @@ Il nostro obiettivo qui è quello di commentare il default, e decommentare l'opz !!! Warning "Attenzione" - Se si riceve il seguente messaggio di errore quando si inseriscono i comandi Ansible probabilmente significa che hai dimenticato questo passo su uno dei tuoi client: - `"msg": "Missing sudo password` + Se si riceve il seguente messaggio di errore quando si inseriscono i comandi di Ansible, probabilmente significa che si è dimenticato questo passaggio su uno dei client: + `"msg": " Missing sudo password"` -Quando usate la gestione da questo punto in poi, iniziate a lavorare con questo nuovo utente: +Quando si utilizza la gestione da questo momento in poi, si inizia a lavorare con questo nuovo utente: ``` $ sudo su - ansible @@ -389,15 +420,15 @@ $ sudo su - ansible ### Verifica con il modulo ping -Per impostazione predefinita, l'accesso con password non è consentito da Ansible. +Per impostazione predefinita, il login con password non è consentito da Ansible. -Decommenta la riga seguente dalla sezione `[defaults]` nel file di configurazione `/etc/ansible/ansible.cfg` e impostala su True: +Togliere il commento alla seguente riga dalla sezione `[defaults]` del file di configurazione `/etc/ansible/ansible.cfg` e impostarla su True: ``` ask_pass = True ``` -Esegue un ping `` su ogni server del gruppo rocky8: +Eseguire un `ping` su ogni server del gruppo rocky8: ``` # ansible rocky8 -m ping @@ -414,27 +445,27 @@ SSH password: !!! Note "Nota" - Ti viene richiesta la password `ansible` dei server remoti, che è un problema di sicurezza... + Viene richiesta la password `ansible` dei server remoti, il che rappresenta un problema di sicurezza... !!! Tip "Suggerimento" - Se ottieni questo errore `"msg": "to use the 'ssh' connection type with passwords, you must install the sshpass program""`, puoi semplicemente installare `sshpass` sulla stazione di gestione: + Se si ottiene questo errore `"msg": "to use the 'ssh' connection type with passwords, you must install the sshpass program"`, è sufficiente installare `sshpass` sulla stazione di gestione: ``` $ sudo dnf install sshpass ``` -!!! Abstract "Astratto" +!!! Abstract "In astratto" Ora puoi testare i comandi che non hanno funzionato in precedenza in questo capitolo. ## Autenticazione con chiave -L'autenticazione con password sarà sostituita da un'autenticazione a chiave privata e pubblica molto più sicura. +L'autenticazione tramite password sarà sostituita da un'autenticazione a chiave privata/pubblica molto più sicura. ### Creazione di una chiave SSH -Il dual-key verrà generato con il comando `ssh-keygen` sulla stazione di gestione dall'utente `ansible`: +La doppia chiave sarà generata con il comando `ssh-keygen` sulla stazione di gestione dall'utente `ansible`: ``` [ansible]$ ssh-keygen @@ -468,7 +499,7 @@ La chiave pubblica può essere copiata sui server: # ssh-copy-id ansible@172.16.1.11 ``` -Ricommenta la seguente riga dalla sezione `[defaults]` nel file di configurazione `/etc/ansible/ansible.cfg` per impedire l'autenticazione con password: +Ricommentare la seguente riga dalla sezione `[defaults]` del file di configurazione `/etc/ansible/ansible.cfg` per impedire l'autenticazione tramite password: ``` #ask_pass = True @@ -476,7 +507,7 @@ Ricommenta la seguente riga dalla sezione `[defaults]` nel file di configurazion ### Test di autenticazione con chiave privata -Per il prossimo test, viene utilizzato il modulo `shell`, che consente l'esecuzione remota dei comandi: +Per il prossimo test, viene utilizzato il modulo `shell`, che consente l'esecuzione di comandi remoti: ``` # ansible rocky8 -m shell -a "uptime" @@ -487,11 +518,11 @@ Per il prossimo test, viene utilizzato il modulo `shell`, che consente l'esecuzi 12:37:07 up 57 min, 1 user, load average: 0.00, 0.00, 0.00 ``` -Nessuna password è richiesta, l'autenticazione a chiave privata/pubblica funziona! +Non è richiesta alcuna password, l'autenticazione a chiave privata/pubblica funziona! !!! Note "Nota" - In un ambiente di produzione, dovresti rimuovere le password `ansible` precedentemente impostate per far rispettare la tua sicurezza (in quanto ora non è necessaria una password di autenticazione). + Nell'ambiente di produzione, si dovrebbero ora rimuovere le password `ansible` precedentemente impostate per rafforzare la sicurezza (poiché ora non è necessaria una password di autenticazione). ## Usare Ansible @@ -501,9 +532,9 @@ Ansible può essere utilizzato dalla shell o tramite playbook. L'elenco dei moduli classificati per categoria può essere [trovato qui](https://docs.ansible.com/ansible/latest/collections/index_module.html). Ansible ne offre più di 750! -I moduli sono ora raggruppati in collezioni di moduli, un elenco dei quali può essere [trovato qui](https://docs.ansible.com/ansible/latest/collections/index.html). +I moduli sono ora raggruppati in raccolte di moduli, il cui elenco può essere [trovato qui](https://docs.ansible.com/ansible/latest/collections/index.html). -Le collezioni sono un formato di distribuzione per i contenuti Ansible che possono includere libri di gioco, ruoli, moduli e plugin. +Le collezioni sono un formato di distribuzione per i contenuti di Ansible che possono includere playbook, ruoli, moduli e plugin. Un modulo viene invocato con l'opzione `-m` del comando `ansible`: @@ -513,7 +544,7 @@ ansible [-m module_name] [-a args] [options] C'è un modulo per quasi tutte le necessità! Si consiglia quindi, invece di utilizzare il modulo shell, di cercare un modulo adatto alle esigenze. -Ogni categoria di necessità ha un suo modulo. Ecco un elenco non esaustivo: +Ogni categoria di esigenze ha un proprio modulo. Ecco un elenco non esaustivo: | Tipo | Esempi | | --------------------- | --------------------------------------------------------- | @@ -529,7 +560,7 @@ Ogni categoria di necessità ha un suo modulo. Ecco un elenco non esaustivo: #### Esempio di installazione software -Il modulo `dnf` consente l'installazione di software sui client di destinazione: +Il modulo `dnf` consente di installare il software sui client di destinazione: ``` # ansible rocky8 --become -m dnf -a name="httpd" @@ -553,7 +584,7 @@ Il modulo `dnf` consente l'installazione di software sui client di destinazione: } ``` -Il software installato è un servizio, ora è necessario avviarlo con il modulo `systemd`: +Essendo il software installato un servizio, è necessario avviarlo con il modulo `systemd`: ``` # ansible rocky8 --become -m systemd -a "name=httpd state=started" @@ -571,11 +602,11 @@ Il software installato è un servizio, ora è necessario avviarlo con il modulo !!! Tip "Suggerimento" - Prova a lanciare gli ultimi 2 comandi due volte. Osserverai che la prima volta che Ansible intraprenderà azioni per raggiungere lo stato impostato dal comando. La seconda volta, non farà nulla perché avrà rilevato che lo stato è già raggiunto! + Provate a lanciare gli ultimi due comandi due volte. Si noterà che la prima volta Ansible intraprenderà delle azioni per raggiungere lo stato impostato dal comando. La seconda volta, non farà nulla perché avrà rilevato che lo stato è già stato raggiunto! ### Esercizi -Per aiutarti a scoprire di più su Ansible e per abituarti alla ricerca della documentazione Ansible ecco alcuni esercizi che puoi fare prima di continuare: +Per scoprire di più su Ansible e per abituarsi a consultare la documentazione di Ansible, ecco alcuni esercizi da fare prima di proseguire: * Creare i gruppi Parigi, Tokio, NewYork * Creare l'utente `supervisor` @@ -583,19 +614,19 @@ Per aiutarti a scoprire di più su Ansible e per abituarti alla ricerca della do * Cambia l'utente in modo che appartenga al gruppo Parigi * Installare il software ad albero * Ferma il servizio di crond -* Crea un file vuoto con i permessi `644` +* Creare un file vuoto con i permessi `0644` * Aggiorna la distribuzione del client * Riavvia il tuo client !!! Warning "Attenzione" - Non usare il modulo di shell. Cerca nella documentazione i moduli appropriati! + Non utilizzare il modulo shell. Cercate nella documentazione i moduli appropriati! #### modulo `setup`: introduzione ai fatti I fatti di sistema sono variabili recuperate da Ansible tramite il suo modulo `setup`. -Dai un'occhiata ai diversi fatti dei tuoi client per avere un'idea della quantità di informazioni che possono essere facilmente recuperate tramite un semplice comando. +Date un'occhiata ai diversi fatti dei vostri client per avere un'idea della quantità di informazioni che possono essere facilmente recuperate con un semplice comando. Vedremo più tardi come utilizzare i fatti nei nostri playbook e come creare i nostri fatti. @@ -624,11 +655,11 @@ Vedremo più tardi come utilizzare i fatti nei nostri playbook e come creare i n ... ``` -Ora che abbiamo visto come configurare un server remoto con Ansible dalla riga di comando, saremo in grado di introdurre la nozione di playbook. I playbook sono un altro modo per usare Ansible, che non è molto più complesso, ma che renderà più facile riutilizzare il codice. +Ora che abbiamo visto come configurare un server remoto con Ansible dalla riga di comando, saremo in grado di introdurre la nozione di playbook. I playbook sono un altro modo di utilizzare Ansible, non molto più complesso, ma che renderà più facile il riutilizzo del codice. ## Playbooks -I playbook di Ansible descrivono un criterio da applicare ai sistemi remoti, per forzare la loro configurazione. I playbook sono scritti in un formato di testo facilmente comprensibile che raggruppa una serie di compiti: il formato `yaml`. +I playbook di Ansible descrivono una politica da applicare ai sistemi remoti, per forzarne la configurazione. I playbook sono scritti in un formato di testo facilmente comprensibile che raggruppa un insieme di attività: il formato `yaml`. !!! Note "Nota" @@ -655,11 +686,11 @@ Il comando restituisce i seguenti codici di errore: !!! Note "Nota" - Si prega di notare che `ansible` restituirà Ok quando non c'è un host corrispondente al tuo target, il che potrebbe ingannarti! + Si noti che `ansible` restituirà Ok quando nessun host corrisponde al target, il che potrebbe trarre in inganno! ### Esempio di playbook Apache e MySQL -Il seguente playbook ci permette di installare Apache e MariaDB sui nostri server di destinazione. +Il seguente playbook ci permetterà di installare Apache e MariaDB sui nostri server di destinazione. Crea un file `test.yml` con il seguente contenuto: @@ -685,10 +716,10 @@ Crea un file `test.yml` con il seguente contenuto: ... ``` -* <1> Il gruppo di destinatari o il server di destinazione deve esistere nell'inventario +* <1> Il gruppo o il server in questione devono esistere nell'inventario * <2> Una volta connesso, l'utente diventa `root` (tramite `sudo` per impostazione predefinita) -L'esecuzione del playbook viene fatta con il comando `ansible-playbook`: +L'esecuzione del playbook avviene con il comando `ansible-playbook`: ``` $ ansible-playbook test.yml @@ -720,7 +751,7 @@ PLAY RECAP ********************************************************************* 172.16.1.11 : ok=5 changed=3 unreachable=0 failed=0 ``` -Per una maggiore leggibilità, si consiglia di scrivere i tuoi playbook in formato yaml completo. Nell’esempio precedente, gli argomenti sono riportati sulla stessa linea del modulo, il valore dell'argomento che segue il nome separato da un `=`. Guarda lo stesso playbook in yaml completo: +Per una maggiore leggibilità, è consigliabile scrivere i playbook in formato yaml completo. Nell'esempio precedente, gli argomenti sono indicati sulla stessa riga del modulo, con il valore dell'argomento che segue il suo nome separato da un `=`. Guardate lo stesso playbook in yaml completo: ``` --- @@ -754,14 +785,14 @@ Per una maggiore leggibilità, si consiglia di scrivere i tuoi playbook in forma !!! Tip "Suggerimento" - `dnf` è uno dei moduli che consentono di dargli una lista come argomento. + `dnf` è uno dei moduli che permette di fornire un elenco come argomento. Nota sulle collezioni: Ansible ora fornisce moduli sotto forma di collezioni. Alcuni moduli sono forniti di default nella collezione `ansible.builtin`, altri devono essere installati manualmente tramite il: ``` ansible-galaxy collection install [collectionname] ``` -dove [collectionname] è il nome della collezione (le parentesi quadre qui sono usate per evidenziare la necessità di sostituirla con un nome di collezione effettivo; e NON fanno parte del comando). +dove [collectionname] è il nome dell'insieme (le parentesi quadre servono a evidenziare la necessità di sostituirlo con il nome effettivo dell'insieme e NON fanno parte del comando). L'esempio precedente dovrebbe essere scritto come segue: @@ -843,7 +874,7 @@ $ ansible-playbook --syntax-check play.yml $ dnf install -y yamllint ``` -quindi controlla la sintassi yaml dei tuoi playbook: +quindi controllare la sintassi yaml dei tuoi playbook: ``` $ yamllint test.yml @@ -856,12 +887,12 @@ test.yml * Creare i gruppi Parigi, Tokio, NewYork * Creare l'utente `supervisor` * Cambiare l'utente per avere un uid di 10000 -* Cambia l'utente in modo che appartenga al gruppo Parigi -* Installare il software ad albero -* Ferma il servizio di crond -* Crea un file vuoto con i permessi `0644` -* Aggiorna la distribuzione del client -* Riavvia il tuo client +* Cambiare l'utente in modo che appartenga al gruppo Parigi +* Installare l'albero del software +* Fermare il servizio crond +* Creare un file vuoto con i permessi `0644` +* Aggiornare la distribuzione del client +* Riavviare il tuo client ``` ansible ansible_clients --become -m group -a "name=Paris" From 9b7197e5bdc5e51e9490b7147efc28892e54ae88 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Mon, 21 Aug 2023 09:41:25 -0700 Subject: [PATCH 3/9] New translations package_debranding.md (Italian) --- docs/guides/package_management/package_debranding.it.md | 2 +- 1 file changed, 1 insertion(+), 1 deletion(-) diff --git a/docs/guides/package_management/package_debranding.it.md b/docs/guides/package_management/package_debranding.it.md index 2642484ee7..8c3de726ec 100644 --- a/docs/guides/package_management/package_debranding.it.md +++ b/docs/guides/package_management/package_debranding.it.md @@ -11,7 +11,7 @@ Istruzioni Generali In primo luogo, identificare i file nel pacchetto che devono essere cambiati. Possono essere file di testo, file di immagine, o altri. È possibile identificare i file scavando in git.centos.org/rpms/PACKAGE/ -Sviluppare dei sostituti per questi file, ma utilizzando invece il marchio Rocky. Per alcuni tipi di testo possono essere necessari anche file diff/patch, a seconda del contenuto da sostituire. +Sviluppare dei sostituti per questi file, ma utilizzando invece il marchio Rocky. A seconda del contenuto da sostituire, per alcuni tipi di testo possono essere necessari file diff/patch. I file di sostituzione si trovano in https://git.rockylinux.org/patch/PACKAGE/ROCKY/_supporting/ Il file di configurazione (che specifica come applicare le patch) in https://git.rockylinux.org/patch/PACKAGE/ROCKY/CFG/*.cfg From 530729e5875b7480934c997c533a2752be29ad04 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Mon, 21 Aug 2023 09:41:27 -0700 Subject: [PATCH 4/9] New translations package_dev_start.md (Italian) --- docs/guides/package_management/package_dev_start.it.md | 4 ++-- 1 file changed, 2 insertions(+), 2 deletions(-) diff --git a/docs/guides/package_management/package_dev_start.it.md b/docs/guides/package_management/package_dev_start.it.md index 17b52ee635..ae6f88faa1 100644 --- a/docs/guides/package_management/package_dev_start.it.md +++ b/docs/guides/package_management/package_dev_start.it.md @@ -5,9 +5,9 @@ title: Guida al Packaging per Sviluppatori # Guida iniziale sul Packaging per sviluppatori -Rocky Devtools si riferisce a un insieme di script e utilità create dai membri della comunità Rocky Linux per aiutare il sourcing, la creazione, il branding, il patching e la creazione di pacchetti software distribuiti con il sistema operativo Rocky Linux. Rocky devtools è composto da `rockyget`, `rockybuild`, `rockypatch`, e `rockyprep`. +Rocky Devtools si riferisce a un insieme di script e utility create dai membri della comunità Rocky Linux per aiutare a reperire, creare, contrassegnare, patchare e costruire i pacchetti software distribuiti con il sistema operativo Rocky Linux. Rocky Devtools è costituito da `rockyget`, `rockybuild`, `rockypatch`, e `rockyprep`. -A basso livello Rocky Devtools è un wrapper per l'esecuzione di alcuni programmi personalizzati e tradizionali, utilizzati per varie attività di gestione dei pacchetti. Rocky Devtools si basa molto su [`srpmproc`](https://github.com/mstg/srpmproc), `go`, `git`, e `rpmbuild`. +A basso livello Rocky Devtools è un wrapper per l'esecuzione di alcuni programmi personalizzati e tradizionali per varie attività di gestione dei pacchetti. Rocky Devtools si basa molto su [`srpmproc`](https://github.com/mstg/srpmproc), `go`, `git`, e `rpmbuild`. Per installare e utilizzare Rocky devtools è necessario un sistema Linux moderno basato su RPM. From 473fd4fc074015a01a9334d38524c3d8047614a4 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Wed, 23 Aug 2023 04:20:56 -0700 Subject: [PATCH 5/9] New translations string_color.md (Italian) --- docs/gemstones/string_color.it.md | 16 ++++++++-------- 1 file changed, 8 insertions(+), 8 deletions(-) diff --git a/docs/gemstones/string_color.it.md b/docs/gemstones/string_color.it.md index a6dc8e0ff6..dd5f356074 100644 --- a/docs/gemstones/string_color.it.md +++ b/docs/gemstones/string_color.it.md @@ -40,14 +40,14 @@ Quando scarichiamo script bash che sono stati scritti da altri nel nostro lavoro ## Modalità display -| **codice** | **descrizione** | -|:----------:|:--------------------------------------:| -| 0 | Impostazioni predefinite del terminale | -| 1 | Evidenzia | -| 4 | Sottolineato | -| 5 | Il cursore lampeggia | -| 7 | Visualizzazione inversa | -| 8 | Nascondi | +| **code** | **descrizione** | +|:--------:|:--------------------------------------:| +| 0 | Impostazioni predefinite del terminale | +| 1 | Evidenzia | +| 4 | Sottolineato | +| 5 | Il cursore lampeggia | +| 7 | Visualizzazione inversa | +| 8 | Nascondi | ## Modalità di esecuzione From 8e801dc59624bcec2928022a8823fc4d40a3d90a Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Wed, 23 Aug 2023 04:20:57 -0700 Subject: [PATCH 6/9] New translations marksman.md (Italian) --- docs/books/nvchad/marksman.it.md | 164 +++++++++++++++++++++++++++++++ 1 file changed, 164 insertions(+) create mode 100644 docs/books/nvchad/marksman.it.md diff --git a/docs/books/nvchad/marksman.it.md b/docs/books/nvchad/marksman.it.md new file mode 100644 index 0000000000..b94eeafcff --- /dev/null +++ b/docs/books/nvchad/marksman.it.md @@ -0,0 +1,164 @@ +--- +title: Marksman +author: Franco Colussi +contributors: Steven Spencer, Franco Colussi +tested with: 8.8, 9.2 +tags: + - nvchad + - editor + - markdown +--- + +# Marksman - assistente del codice + +Marksman è uno strumento utile quando si redige un documento per Rocky Linux. Permette di inserire facilmente i simboli necessari per definire i tag del linguaggio *markdown*. Ciò consente di scrivere più velocemente e riduce la possibilità di errori. + + +NvChad/Neovim include già dei widget di testo che aiutano nella scrittura, come la ripetizione delle parole più usate indicizzate in base alla frequenza di inserimento. Le nuove opzioni incluse in questo server linguistico arricchiranno questi widget. + +[Marksman](https://github.com/artempyanykh/marksman) si integra con il vostro editor per aiutarvi a scrivere e mantenere i vostri documenti Markdown con il protocollo [LSP](https://microsoft.github.io/language-server-protocol/), fornendo così funzioni come il completamento, la definizione di go-to, la ricerca di riferimenti, il refactoring dei nomi, la diagnostica e altro ancora. + +## Obiettivi + +- aumentare la produttività di NvChad nella scrittura di codice Markdown +- produrre documenti conformi alle regole del linguaggio Markdown +- affinare le proprie conoscenze riguardo al linguaggio + +## Requisiti e competenze + +- Una conoscenza di base del linguaggio Markdown, consigliata la lettura della [Guida Markdown](https://www.markdownguide.org/) +- NvChad sulla macchina in uso con il [Template Chadr](./template_chadrc.md) correttamente installato + +**Livello di difficoltà** :star: + +**Tempo di lettura:** 20 minuti + +## Installazione di Marksman + +L'installazione del server linguistico non comporta particolari problemi, poiché è disponibile nativamente in **Mason**. Installatelo direttamente dalla *statusline* con il comando: + +`:MasonInstall marksman` + +Il comando aprirà l'interfaccia di *Mason* e installerà direttamente il server linguistico richiesto. Una volta completata l'installazione binaria, è possibile chiudere la schermata di *Mason* con il tasto q. + +La sua installazione, tuttavia, non comporta ancora la sua integrazione nell'editor. Per abilitare questa funzione, si deve modificare il file `custom/configs/lspconfig.lua` del *Template Chadrc*. + +## Integrazione nell'editor + +!!! note "LSP in NvChad" + + Il plugin [nvim-lspconfig](https://github.com/neovim/nvim-lspconfig) integra i server linguistici in NvChad. Questo plugin semplifica notevolmente la loro inclusione nella configurazione di NvChad. + +Se durante l'installazione dell'editor si è scelto di installare anche il *Template Chadrc*, questo creerà il file *lspconfig.lua* nella cartella `custom/configs`. + +Questo file si occupa di inserire le chiamate necessarie per utilizzare i server linguistici e consente anche di specificare quelli da voi installati. Per integrare *marksman* nella configurazione dei server linguistici dell'editor, è necessario modificare la stringa *local servers* aggiungendo il nuovo LSP. + +Aprite il vostro NvChad sul file con il comando: + +```bash +nvim ~/.config/nvim/lua/custom/configs/lspconfig.lua +``` + +E modificare la stringa *local servers*, che al termine avrà il seguente aspetto: + +```lua +local servers = { "html", "cssls", "tsserver", "clangd", "marksman" } +``` + +Salvare il file e chiudere l'editor con il comando `:wq`. + +Per verificare se il server linguistico viene attivato correttamente, aprire un file markdown in NvChad e usare il comando `:LspInfo` per visualizzare i server linguistici applicati a quel file. All'interno del sommario dovrebbe esserci qualcosa come: + +```text + Client: marksman (id: 2, bufnr: [11, 156]) + filetypes: markdown + autostart: true + root directory: /home/your_user/your_path/your_directory + cmd: /home/your_user/.local/share/nvim/mason/bin/marksman server + + Configured servers list: cssls, tsserver, clangd, html, yamlls, lua_ls, marksman +``` + +Questo indica l'attivazione del server *marksman* per il file aperto e che si è avviato automaticamente (`autostart: true`) poiché viene riconosciuto come file markdown `filetypes: markdown`. Le altre informazioni indicano il percorso dell'eseguibile utilizzato per il controllo del codice `cmd:`, che utilizza la modalità server `marksman server` e che utilizza la directory root `your_directory` per i controlli. + +!!! note "Cartella root" + + Il concetto di "cartella root" è importante nell'uso di un server linguistico, in quanto per eseguire controlli sul documento, come collegamenti ad altri file o immagini, deve avere una "visione globale" del progetto. Possiamo dire che le "*cartelle root*" equivalgono ai "*progetti*" presenti negli IDE grafici. + + La *root directory*, detta anche "directory di lavoro*", utilizzata dall'editor per il file aperto, è visualizzabile con il comando `:pwd`. È modificabile con il comando `:lcd` se non corrisponde a quella desiderata. Questo comando riassegna la *directory di lavoro* solo a quel buffer, senza modificare le impostazioni degli altri buffer aperti nell'editor. + +## Uso di marksman + +Una volta completati tutti i passaggi per l'inserimento, l'attivazione del server linguistico avviene ogni volta che si apre un file *markdown* nell'editor. Entrando in modalità `INSERT`, quando si digitano determinati caratteri si avranno nuove opzioni nei widget che aiuteranno a scrivere il documento. Nella schermata qui sotto si possono vedere alcuni degli snippet di markdown disponibili in questi widget. + +![Marksman Snippets](./images/marksman_snippets.png) + +## Chiavi principali + +Il server linguistico fornisce molte scorciatoie che attivano l'assistenza alla scrittura. Questo include l'inserimento rapido di tag Markdown, la creazione di collegamenti e l'inserimento di immagini nel documento. Di seguito è riportato un elenco non esaustivo dei caratteri che attivano i vari snippet. + +Questi snippet vengono visualizzati all'interno di widget che contengono anche altre scorciatoie. Utilizzare il tasto Tab per la navigazione del widget e selezionare quelli forniti da *marksman*.La chiave inserisce il tag *superscript*. TrademarkTM + + + + sub + + + + La chiave inserisce il tag subscript. Note1 + + + + table + + + + Questo tasto consente di creare rapidamente la struttura di una tabella e di scegliere tra numerose strutture di partenza + + + + + + code + + + + Inserisce un blocco di codice in linea posizionando due backtick nella posizione in cui si trova il cursore, posizionandolo al centro dei due backtick. + + + + + + codeblock + + + + Inserisce tre righe, due con triplo backtick e una vuota, dove si inseriscono i blocchi di codice. Da notare che inserisce anche la stringa language, che deve essere compilata con la lingua usata nel blocco. + + + +

+ !!! note "Dichiarazione del blocco di codice" +

+ +
Le regole del codice Markdown raccomandano di dichiarare sempre il codice utilizzato nel blocco, anche senza la necessità di evidenziazione per una corretta interpretazione. Se il codice al suo interno è troppo generico, si consiglia di usare "text" per la sua dichiarazione.
+
+ +

+ Le chiavi di attivazione per le scorciatoie di Markdown includono anche altre combinazioni che si possono scoprire con l'uso del server linguistico. +

+ + + +

+ Conclusione +

+ +

+ Anche se non è strettamente necessario, questo server linguistico può diventare, col tempo, un ottimo compagno nella scrittura della documentazione per Rocky Linux. +

+ +

+ Il suo utilizzo e la conseguente memorizzazione dei principali tasti per l'inserimento dei simboli del codice Markdown consentirà una scrittura più rapida, permettendo di concentrare l'attenzione sul contenuto. +

+ From 07ecf5a595ce20d88197d6cbbbb5f584de19f8c6 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Wed, 23 Aug 2023 09:57:54 -0700 Subject: [PATCH 7/9] New translations basic_network_configuration.md (Italian) --- .../network/basic_network_configuration.it.md | 35 +++++++++---------- 1 file changed, 17 insertions(+), 18 deletions(-) diff --git a/docs/guides/network/basic_network_configuration.it.md b/docs/guides/network/basic_network_configuration.it.md index 3e09ca1ffb..c62f18e4cb 100644 --- a/docs/guides/network/basic_network_configuration.it.md +++ b/docs/guides/network/basic_network_configuration.it.md @@ -1,7 +1,6 @@ --- title: Configurazione della Rete -author: unknown -contributors: Steven Spencer, Franco Colussi +contributors: Steven Spencer, Hayden Young tested_with: 8.5, 8.6, 9.0 tags: - networking @@ -70,7 +69,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d # no-auto-default file "/var/lib/NetworkManager/no-auto-default.state" ``` - Notate all'inizio del file di configurazione il riferimento al `keyfile` seguito da `ifcfg-rh`. Ciò significa che `keyfile` è l'impostazione predefinita. Ogni volta che si esegue uno degli strumenti di `NetworkManager` per configurare un'interfaccia (ad esempio: `nmcli` o `nmtui`), questo costruisce o aggiorna automaticamente i file delle chiavi. + Notate all'inizio del file di configurazione il riferimento al `keyfile` seguito da `ifcfg-rh`. Questo significa che l'impostazione predefinita è il `keyfile`. Ogni volta che si esegue uno degli strumenti di `NetworkManager` per configurare un'interfaccia (ad esempio: `nmcli` o `nmtui`), questo costruisce o aggiorna automaticamente i file delle chiavi. !!! tip "Configurazione posizione di archiviazione" @@ -166,7 +165,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d ### Modifica dell'indirizzo IP con `nmcli` - L'uso di `nmtui` è piacevole, ma se si vuole solo riconfigurare rapidamente l'interfaccia di rete senza dover passare tra una schermata e l'altra, probabilmente è meglio usare `nmcli` da solo. Vediamo l'esempio precedente di un IP assegnato staticamente e quali sono i passaggi per riconfigurare l'interfaccia in DHCP usando solo `nmcli`. + L'uso di `nmtui` è piacevole, ma se si vuole solo riconfigurare rapidamente l'interfaccia di rete senza dover passare tra una schermata e l'altra, probabilmente è meglio usare `nmcli` da solo. Vediamo l'esempio precedente di un IP assegnato staticamente e i passi per riconfigurare l'interfaccia in DHCP usando solo `nmcli`. Prima di iniziare, è necessario sapere che per riconfigurare l'interfaccia in DHCP è necessario: @@ -175,7 +174,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d * Cambiare il metodo IPv4 in automatico * Disattivare e riattivare l'interfaccia - Si noti anche che non stiamo usando esempi che dicono di usare -ipv4.address ecc. Questi non cambiano completamente l'interfaccia. A tale scopo, è necessario impostare ipv4.address e ipv4.gateway su una stringa vuota. Anche in questo caso, per risparmiare il più possibile tempo con il nostro comando, li uniremo tutti in un'unica riga: + Si noti anche che non stiamo usando esempi che dicono di usare -ipv4.address ecc. Questi non cambiano completamente l'interfaccia. Per farlo, è necessario impostare ipv4.address e ipv4.gateway su una stringa vuota. Anche in questo caso, per risparmiare il più possibile tempo con il nostro comando, li uniremo tutti in un'unica riga: ``` nmcli con mod enp0s3 ipv4.gateway '' && nmcli con mod enp0s3 ipv4.address '' && nmcli con mod enp0s3 ipv4.method auto && nmcli con down enp0s3 && nmcli con up enp0s3 @@ -186,9 +185,9 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d ## Risoluzione DNS - L'impostazione dei server DNS può essere effettuata con `nmtui` o `nmcli`. Sebbene l'interfaccia `nmtui` sia facile da navigare e molto più intuitiva, rende il processo molto più lento. L'operazione con `nmcli` è molto più veloce. Nel caso dell'indirizzo assegnato dal DHCP, di solito non è necessario impostare i server DNS, perché di solito vengono inoltrati dal server DHCP. Detto questo, *è possibile* aggiungere staticamente i server DNS a un'interfaccia DHCP. Nel caso di un'interfaccia assegnata staticamente, sarà *NECESSARIO* fare questa operazione, poiché dovrà sapere come ottenere la risoluzione DNS e non avrà un metodo assegnato automaticamente. + L'impostazione dei server DNS può essere effettuata con `nmtui` o `nmcli`. Sebbene l'interfaccia `nmtui` sia facile da navigare e molto più intuitiva, il processo è molto più lento. L'operazione con `nmcli` è molto più veloce. Nel caso dell'indirizzo assegnato dal DHCP, di solito non è necessario impostare i server DNS, perché di solito vengono inoltrati dal server DHCP. Detto questo, *è possibile* aggiungere staticamente i server DNS a un'interfaccia DHCP. Nel caso di un'interfaccia assegnata staticamente, sarà *NECESSARIO* fare questa operazione, poiché dovrà sapere come ottenere la risoluzione DNS e non avrà un metodo assegnato automaticamente. - Poiché l'esempio migliore per tutto questo è un IP assegnato staticamente, torniamo al nostro indirizzo statico originale della nostra interfaccia di esempio (enp0s3). Prima di modificare i valori DNS, è necessario vedere a cosa sono attualmente impostati. Per ottenere una risoluzione corretta dei nomi, iniziamo a rimuovere i server DNS già impostati e ad aggiungerne altri. Attualmente `ipv4.dns` è impostato su `8.8.8.8.8.8.4.4.192.168.1.1`. In questo caso, non è necessario impostare prima ipv4.dns come una stringa vuota. Possiamo semplicemente usare il comando seguente per sostituire i nostri valori: + Poiché l'esempio migliore per tutto questo è un IP assegnato staticamente, torniamo al nostro indirizzo statico originale della nostra interfaccia di esempio (enp0s3). Prima di modificare i parametri DNS, dobbiamo vedere quali sono gli attuali valori. Per ottenere una risoluzione corretta dei nomi, rimuovere i server DNS già impostati e aggiungerne di diversi. Attualmente `ipv4.dns` è impostato su `8.8.8.8.8.8.4.4.192.168.1.1`. In questo caso, non è necessario impostare ipv4.dns come una stringa vuota. Possiamo semplicemente usare il comando seguente per sostituire i nostri valori: ``` nmcli con mod enp0s3 ipv4.dns '208.67.222.222,208.67.220.220,192.168.1.1' @@ -200,7 +199,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d nmcli con down enp0s3 && nmcli con up enp0s3 ``` - Per verificare che *siano* effettivamente in grado di risolvere i nomi, provare a eseguire il ping di un host noto. Utilizzeremo google.com come esempio: + Per verificare se la risoluzione dei nomi viene *effettuata*, provare a eseguire il ping di un host noto. Utilizzeremo google.com come esempio: ```bash ping google.com @@ -242,7 +241,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d !!! note "Nota" - Sebbene sia ancora possibile utilizzare questo metodo per portare l'interfaccia su e giù in Rocky Linux 9, il comando reagisce molto più lentamente rispetto al semplice utilizzo del comando `nmcli` degli esempi precedenti. + Sebbene sia ancora possibile utilizzare questo metodo per portare l'interfaccia su e giù in Rocky Linux 9, il comando reagisce molto più lentamente rispetto al semplice comando `nmcli`. Per far cadere e ripartire il *enp0s3* possiamo semplicemente usare: @@ -290,7 +289,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d ### Configurazione del gateway - Ora che l'interfaccia ha un indirizzo, dobbiamo impostare la sua rotta predefinita: + Ora che l'interfaccia ha un indirizzo, dobbiamo impostare il suo percorso predefinito. Questo può essere fatto con: ```bash ip route add default via 192.168.1.1 dev enp0s3 @@ -333,7 +332,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d 64 bytes from 192.168.1.10: icmp_seq=3 ttl=255 time=0.676 ms ``` - Ora verificate che sia possibile raggiungere un host esterno alla vostra rete. Per il test che segue, utilizziamo il server DNS aperto di Google: + Eseguire un test per verificare che venga visualizzato un host raggiungibile esterno alla rete. Per il test che segue, utilizziamo il server DNS aperto di Google: ```bash ping -c3 8.8.8.8 @@ -362,7 +361,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d ## Conclusioni - In Rocky Linux 9 sono state apportate numerose modifiche allo stack di rete. Tra queste, la priorità dei `keyfile` rispetto ai file `ifcfg` usati in precedenza e presenti in Network-Scripts. Poiché è evidente che la direzione del cambiamento nelle future versioni di Rocky Linux deprecherà completamente e rimuoverà gli script di rete come opzione, è meglio concentrare l'attenzione su metodologie come `nmcli`, `nmtui`, e in alcuni casi `ip`, per la configurazione della rete. + In Rocky Linux 9 sono state apportate molte modifiche allo stack di rete. Tra queste c'è la priorità dei `keyfile` rispetto ai file `ifcfg` usati in precedenza e presenti in Network-Scripts. Poiché la direzione del cambiamento nelle future versioni di Rocky Linux prevede la deprecazione e la rimozione degli script di rete, è meglio concentrare l'attenzione su metodologie come `nmcli`, `nmtui` e, in alcuni casi, `ip`, per la configurazione della rete. === "8" @@ -413,11 +412,11 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d L'approccio IP dinamico è molto diffuso nelle reti domestiche e di ufficio o nei sistemi di classe workstation e desktop. Lo schema dinamico di solito necessita di qualcosa di aggiuntivo, disponibile localmente, in grado di fornire le informazioni di configurazione IP corrette alle workstation e ai desktop che ne fanno richiesta. Questo _qualcosa_ si chiama Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP). - Molto spesso gli utenti di casa/ufficio non devono preoccuparsi o conoscere il DHCP. Questo perché qualcuno o qualcos'altro se ne occupa automaticamente in background. L'unica cosa che l'utente finale deve fare è connettersi fisicamente o in modalità wireless alla rete giusta (e naturalmente assicurarsi che i propri sistemi siano accesi)! + Gli utenti di casa o dell'ufficio spesso non devono preoccuparsi del DHCP. Questo perché qualcosa di diverso se ne occupa automaticamente in background. L'utente finale deve connettersi fisicamente o in modalità wireless alla rete giusta (e naturalmente assicurarsi che i suoi sistemi siano accesi)! ### Indirizzo IP - Nel precedente elenco `/etc/sysconfig/network-scripts/ifcfg-enp1s0`, vediamo che il valore del parametro o chiave `BOOTPROTO` è impostato su `none`. Ciò significa che il sistema da configurare è impostato su uno schema di indirizzi IP statici. + Nel precedente elenco `/etc/sysconfig/network-scripts/ifcfg-enp1s0`, vediamo che il valore del parametro o chiave `BOOTPROTO` è impostato su `none`. Il sistema configurato è impostato su uno schema di indirizzi IP statici. Se invece si vuole configurare il sistema per utilizzare uno schema di indirizzi IP dinamici, si dovrà cambiare il valore del parametro `BOOTPROTO` da `none` a `dhcp` e rimuovere anche le linee `IPADDR`, `PREFIX` e `GATEWAY`. Questo è necessario perché tutte le informazioni saranno ottenute automaticamente da qualsiasi server DHCP disponibile. @@ -481,7 +480,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d !!! tip "Nome della connessione" - In questo esempio, sia la connessione che il dispositivo hanno lo stesso nome, ma non è sempre così. È comune vedere una connessione chiamata `System eth0` che mappa un dispositivo chiamato `eth0`, ad esempio. + In questo esempio, la connessione e il dispositivo condividono lo stesso nome, ma ciò potrebbe non essere sempre vero. È comune vedere una connessione chiamata `System eth0` che mappa un dispositivo chiamato `eth0`, ad esempio. Ora che conosciamo il nome della nostra connessione, possiamo visualizzarne le impostazioni. A tale scopo, utilizzare il comando `nmcli connection show [connection]`, che stamperà tutte le impostazioni registrate da NetworkManager per la connessione in questione. @@ -644,7 +643,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d ifcfg ens19 del 192.168.20.10/24 ``` - Per disabilitare completamente l'indirizzamento IP su questa interfaccia: + Per disattivare completamente l'indirizzo IP su questa interfaccia: ```bash ifcfg ens19 stop @@ -699,7 +698,7 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d ping -c3 8.8.8.8 ``` - Se la macchina dispone di diverse interfacce di rete e si desidera effettuare una richiesta ICMP tramite un'interfaccia specifica, è possibile utilizzare la flag `-I`: + Se la macchina dispone di diverse interfacce di rete e si desidera effettuare una richiesta ICMP attraverso un'interfaccia specifica, è possibile utilizzare la flag `-I`: ```bash ping -I ens19 -c3 192.168.20.42 @@ -722,4 +721,4 @@ Al giorno d'oggi non si può fare molto con un computer senza la connettività d ## Conclusioni - Rocky Linux 8 dispone degli strumenti per configurare la rete dalla riga di comando. Questo documento vi permetterà di utilizzare questi strumenti in pochissimo tempo. + Rocky Linux 8 dispone degli strumenti per configurare la rete dalla riga di comando. Questo documento dovrebbe consentirvi di utilizzare rapidamente questi strumenti. From ddd79dba82a04f7918d293b6f0d94b96ef7da0e0 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Fri, 25 Aug 2023 02:13:02 -0700 Subject: [PATCH 8/9] New translations librenms_monitoring_server.md (Italian) --- .../network/librenms_monitoring_server.it.md | 57 ++++++++++--------- 1 file changed, 29 insertions(+), 28 deletions(-) diff --git a/docs/guides/network/librenms_monitoring_server.it.md b/docs/guides/network/librenms_monitoring_server.it.md index 90cd5b95a8..3d6f667d46 100644 --- a/docs/guides/network/librenms_monitoring_server.it.md +++ b/docs/guides/network/librenms_monitoring_server.it.md @@ -8,33 +8,34 @@ title: LibreNMS Monitoring Server author: Steven Spencer contributors: Ezequiel ## Introduzione -Gli amministratori di rete e di sistema hanno quasi sempre bisogno di una forma di monitoraggio. Ciò può includere il grafico dell'utilizzo della larghezza di banda ai punti finali del router, il monitoraggio dell'up/down dei servizi in esecuzione su vari server e molto altro ancora. Esistono molte opzioni di monitoraggio, ma un'opzione molto valida e con molti, se non tutti, i componenti di monitoraggio disponibili sotto lo stesso profilo è LibreNMS. +Gli amministratori di rete e di sistema hanno quasi sempre bisogno di una forma di monitoraggio. Ciò può includere il grafico dell'utilizzo della larghezza di banda negli end point dei router, il monitoraggio dello stato dei servizi in esecuzione su vari server e molto altro ancora. Esistono molte soluzioni di monitoraggio, ma una buona opzione con molti, se non tutti, i componenti di monitoraggio disponibili sotto lo stesso tetto è LibreNMS. -Questo documento vi permetterà solo di iniziare a usare LibreNMS, ma vi indicheremo l'eccellente (e vasta) documentazione del progetto per proseguire. Ci sono molte altre opzioni per il monitoraggio che questo autore ha già utilizzato in passato, come Nagios e Cacti, ma LibreNMS offre ciò che questi due progetti offrono singolarmente, in un unico ambiente. +Questo documento è solo un punto di partenza per LibreNMS. Per ulteriori opzioni, vi rimandiamo all'eccellente (ed estesa) documentazione del progetto. Esistono molte altre opzioni di monitoraggio che questo autore ha già utilizzato in passato, come Nagios e Cacti, ma LibreNMS offre ciò che questi due progetti offrono singolarmente, in un unico ambiente. -Sebbene l'installazione segua abbastanza fedelmente le istruzioni ufficiali che si trovano [qui](https://docs.librenms.org/Installation/Install-LibreNMS/), abbiamo aggiunto alcune spiegazioni e anche alcune piccole modifiche che rendono questa procedura preferibile a quell'eccellente documento. +Sebbene l'installazione segua fedelmente le [istruzioni di installazione ufficiali che si trovano qui](https://docs.librenms.org/Installation/Install-LibreNMS/), abbiamo aggiunto alcune spiegazioni e modifiche minori che rendono questa procedura preferibile a quell'eccellente documento. ## Prerequisiti, Presupposti e Convenzioni -* Un server o un container (sì, LibreNMS viene eseguito in un container, ma se avete molte cose da monitorare, la cosa migliore è installarlo sul proprio hardware) che esegue Rocky Linux. Tutti i comandi presuppongono una nuova installazione di Rocky Linux. -* Presupposto: che siate in grado di eseguire i comandi come root o che possiate farlo con _sudo_ +* Un server o un contenitore (sì, LibreNMS funziona in un contenitore, ma se dovete monitorare molte cose, la cosa migliore è installarlo su un hardware indipendente) con Rocky Linux. Tutti i comandi presuppongono una nuova installazione di Rocky Linux. +* Presupposto: che si possano eseguire i comandi come root o che si possa usare _sudo_ per farlo * Conoscenza di strumenti a riga di comando, inclusi editor di testo come _vi_ -* Si presuppone l'uso di SNMP v2. Se si desidera utilizzare SNMP v3, questo è supportato da LibreNMS e funzionerà. È sufficiente modificare la configurazione e le opzioni SNMP dei dispositivi per adeguarli alla versione v3. -* Anche se abbiamo incluso la procedura SELinux in questo documento, il container che stiamo usando nel laboratorio non la include di default. Per questo motivo, la procedura SELinux **non è stata** testata in laboratorio. +* Si presuppone l'uso di SNMP v2. Se si desidera utilizzare SNMP v3, questo è supportato da LibreNMS e funzionerà. È necessario modificare la configurazione e le opzioni SNMP dei dispositivi per adeguarli alla versione v3. +* Anche se abbiamo incluso la procedura SELinux in questo documento, il contenitore utilizzato nel laboratorio non la include per impostazione predefinita. Per questo motivo, la procedura SELinux **non è stata** testata in laboratorio. * In tutto il documento, gli esempi utilizzano l'editor _vi_ come indicato. Quando il documento dice di salvare le modifiche e di uscire, lo si fa con `SHIFT:wq!` -* Sono richieste alcune capacità di risoluzione dei problemi, tra cui il monitoraggio dei log, i test web e altro ancora. +* La procedura richiede alcune competenze in materia di risoluzione dei problemi, tra cui il monitoraggio dei log, i test web e altro ancora ## Installazione dei Pacchetti -Questi comandi devono essere inseriti come utente root. Prima di iniziare, si noti che questa procedura di installazione si concentra su *httpd*, piuttosto che su *nginx*. Se preferite usare quest'ultima, visitate il sito [Istruzioni per l'installazione di Librenms](https://docs.librenms.org/Installation/Install-LibreNMS/) e seguite la guida. +Questi comandi devono essere inseriti come utente root. Prima di iniziare, si noti che questa procedura di installazione si concentra su *httpd*, piuttosto che su *nginx*. Se preferite quest'ultima, seguite le [Istruzioni per l'installazione di Librenms](https://docs.librenms.org/Installation/Install-LibreNMS/) e la guida. + +Stiamo ipotizzando una nuova installazione, quindi dobbiamo fare alcune cose con i repository prima di continuare. Per prima cosa, è necessario installare il repository EPEL (Extra Packages for Enterprise Linux): -Stiamo ipotizzando una nuova installazione, quindi dobbiamo fare alcune cose con i repository prima di poter continuare. Per prima cosa, è necessario installare il repository EPEL (Extra Packages for Enterprise Linux): ``` dnf install -y epel-release ``` -La versione attuale di LibreNMS richiede una versione minima di PHP pari a 8.1. Il pacchetto predefinito di Rocky Linux 9.0 è PHP 8.0, quindi è necessario abilitare un repository di terze parti (come per Rocky Linux 8.6) per questa nuova versione. +La versione attuale di LibreNMS richiede una versione minima di PHP pari a 8.1. Il pacchetto predefinito in Rocky Linux 9.0 è PHP 8.0, quindi è necessario attivare un repository di terze parti (anche in Rocky Linux 8.6) per questa versione più recente. Per questo installeremo il repository REMI. La versione del repository da installare dipende dalla versione di Rocky Linux in uso. Di seguito si ipotizza la versione 9, ma si consiglia di modificare questa impostazione in base alla versione in uso: @@ -62,7 +63,7 @@ Con questo comando, impostiamo la directory predefinita per il nostro nuovo uten ## Scaricare LibreNMS e impostare i Permessi -Il download viene effettuato tramite git. Il processo potrebbe esservi familiare, visto che oggi viene utilizzato per molti progetti. Per prima cosa, passate alla directory /opt: +Il download viene effettuato tramite git. Il processo potrebbe esservi familiare, poiché viene utilizzato per molti progetti. Per prima cosa, passate alla directory /opt: ``` cd /opt @@ -107,11 +108,11 @@ exit ### Problema di installazione delle dipendenze di PHP -La documentazione di LibreNMS dice che se ci si trova dietro un server proxy, la procedura sopra descritta potrebbe fallire. Abbiamo scoperto che può fallire anche per altri motivi. Per questo motivo, ho aggiunto una procedura per installare Composer in un secondo momento. +La documentazione di LibreNMS indica che la procedura sopra descritta può fallire se ci si trova dietro un server proxy. Ho scoperto che può fallire anche per altri motivi. Per questo motivo, ho aggiunto una procedura per l'installazione di Composer più avanti nel processo. ## Impostare il Fuso Orario -Dobbiamo assicurarci che sia impostato correttamente, sia per il sistema che per PHP. È possibile trovare un elenco di impostazioni di fuso orario valide per PHP [qui](https://php.net/manual/en/timezones.php). Ad esempio, per il fuso orario Central, una voce comune sarebbe "America/Chicago". Iniziamo modificando il file php.ini: +È necessario garantire l'impostazione corretta per il sistema e per PHP. È possibile trovare un elenco di [impostazioni valide del fuso orario per PHP qui](https://php.net/manual/en/timezones.php). Ad esempio, per il fuso orario Central, una voce comune sarebbe "America/Chicago". Iniziamo modificando il file php.ini: ``` vi /etc/opt/remi/php81/php.ini @@ -439,17 +440,17 @@ Se ci avete seguito diligentemente, avete già salvato questo dato in un posto s ![Database LibreNMS](../images/librenms_configure_database.png) -Una volta fatto clic su questo pulsante, se il colore diventa verde, si è pronti a fare clic sul pulsante " Build Database". +Una volta fatto clic su questo pulsante, è possibile fare clic sul pulsante "Build Database", se il pulsante diventa verde. ![LibreNMS Database Status](../images/librenms_configure_database_status.png) -Una volta completato, il terzo pulsante sarà attivo: " Create Admin User", quindi fate clic su questo pulsante. Verrà richiesto il nome di un utente amministratore. Nel nostro laboratorio utilizzeremo semplicemente "admin" e una password per questo utente. +Una volta completata questa operazione, sarà attivo il pulsante " Create Admin User", sul quale dovrete cliccare. Verrà richiesto il nome di un utente amministratore. Nel nostro laboratorio utilizzeremo semplicemente "admin" e una password per questo utente. -Assicuratevi che la password sia sicura e, anche in questo caso, registratela in un luogo sicuro, come un gestore di password. È inoltre necessario inserire l'indirizzo e-mail dell'utente amministrativo. Una volta completato tutto ciò, è sufficiente fare clic sul pulsante " Add User". +Assicurarsi che la password sia sicura e registrarla in un luogo sicuro, ad esempio in un gestore di password. È inoltre necessario inserire l'indirizzo e-mail dell'utente amministrativo. Una volta completato tutto ciò, è sufficiente fare clic sul pulsante " Add User". ![LibreNMS Administrative User](../images/librenms_administrative_user.png) -Una volta fatto questo, si aprirà una schermata con la richiesta di " Finish Install" Dovrebbe rimanere solo un elemento per completare l'installazione, ovvero una riga che chiede di "validate your install". +Una volta fatto ciò, verrà visualizzata una schermata con l'indicazione "Finish Install." Dovrebbe rimanere solo un elemento per completare l'installazione, ovvero una riga che chiede di "validate your install". Fare clic sul link. Una volta eseguita questa operazione e se tutto è andato a buon fine, si verrà reindirizzati alla pagina di accesso. Accedere con l'utente amministrativo e la password. @@ -457,7 +458,7 @@ Fare clic sul link. Una volta eseguita questa operazione e se tutto è andato a Anche in questo caso, una delle nostre ipotesi è che si stia utilizzando SNMP v2. Ricordate che ogni dispositivo aggiunto deve essere membro della vostra community string. Qui aggiungiamo due dispositivi come esempio. Una workstation Ubuntu e un server CentOS. -È più che probabile che si debbano aggiungere switch, router e altri dispositivi gestiti. L'autore può dire per esperienza che l'aggiunta di switch e router tende a essere molto più semplice dell'aggiunta di workstation e server, ed è per questo che includiamo gli esempi più difficili. +È probabile che si debbano aggiungere switch, router e altri dispositivi gestiti. L'autore può dire per esperienza che l'aggiunta di switch e router è più facile di quella di workstation e server, ed è per questo che includiamo gli esempi più complessi. ### Configurazione della workstation Ubuntu @@ -577,17 +578,17 @@ Se state gestendo un server, allora **state** gestendo un firewall, giusto? Se firewall-cmd --zone=trusted --add-source=192.168.1.140 --permanent ``` -Anche in questo caso, abbiamo ipotizzato l'area "trusted", ma potreste volere qualcos'altro, anche "public", è sufficiente considerare le proprie regole e i loro effetti prima di aggiungerle. +Anche in questo caso, abbiamo ipotizzato la zona "trusted", ma potreste volere qualcos'altro, anche "public". Considerate le vostre regole e il loro effetto prima di aggiungerle. ## Aggiunta di dispositivi in Librenms -Ora che i nostri dispositivi di esempio sono configurati per accettare il traffico snmp dal nostro server LibreNMS, il passo successivo è aggiungere questi dispositivi a LibreNMS. Si presume che l'interfaccia web di LibreNMS sia aperta e, in tal caso, mostrerà che non sono stati aggiunti dispositivi e chiederà di aggiungerne uno. +Ora che i nostri dispositivi campione sono configurati per accettare il traffico SNMP dal nostro server LibreNMS, il passo successivo è l'aggiunta di questi dispositivi a LibreNMS. Si presume che l'interfaccia web di LibreNMS sia aperta e che non mostri alcun dispositivo e chieda di aggiungerne uno. Quindi, procedete a farlo. Una volta fatto clic per aggiungere un dispositivo, ci si troverà di fronte a questa schermata: ![LibreNMS Add Device](../images/librenms_add_device.png) -Inserite le informazioni utilizzate per i nostri dispositivi di prova. Nel nostro caso, utilizziamo l'IP della workstation Ubuntu per cominciare, nel nostro esempio è 192.168.1.122. L'unica cosa che dovremo aggiungere è la community string nel campo "Community", per cui dovremo digitare "LABone". +Inserite le informazioni utilizzate per i nostri dispositivi di prova. Nel nostro caso, utilizziamo l'IP della workstation Ubuntu per cominciare, nel nostro esempio è 192.168.1.122. È necessario aggiungere la stringa della comunità nel campo "Community", quindi inserire "LABone". A questo punto, fare clic sul pulsante " Add Device". Supponendo di aver eseguito correttamente tutte le operazioni sopra descritte per l'aggiunta del dispositivo, il dispositivo dovrebbe essere stato aggiunto con successo. @@ -597,20 +598,20 @@ Se si verifica un errore di " failure to add", rivedere l'impostazione SNMP dell Come abbiamo detto fin dall'inizio, questo documento serve solo per iniziare a usare LibreNMS. Ci sono un gran numero di voci di configurazione aggiuntive, un'ampia API (Application Programming Interface), un sistema di avvisi che fornisce un gran numero di opzioni per la consegna, chiamate "Transports", e molto altro ancora. -Non creeremo alcuna regola di avviso, ma modificheremo la regola di avviso incorporata "Device Down! Due to no ICMP response", che è preconfigurato in partenza, e per i " Transports" ci atterremo a "Mail", che è solo un'e-mail. Sappiate solo che non siete limitati. +Non creeremo alcuna regola di allerta. Si modificherà invece la regola di avviso incorporata "Device Down! Due to no ICMP response" che è preconfigurato. Per i " Transports" ci atterremo a "Mail", che è semplicemente un'e-mail. Sappiate solo che non siete limitati. -Per poter utilizzare la posta elettronica per il nostro sistema di trasporto, tuttavia, è necessario che la posta funzioni sul nostro server. Per farlo, utilizzeremo questa [Procedura Postfix](../email/postfix_reporting.md). +La posta elettronica deve essere funzionante per utilizzare la posta elettronica per il nostro trasporto. Utilizzate questa [Procedura Postfix](.../email/postfix_reporting.md) per farlo. Eseguite la procedura per configurare postfix in modo che identifichi correttamente la provenienza dei messaggi, ma potete fermarvi dopo il processo di configurazione e tornare qui. ### Transports -Abbiamo bisogno di un modo per inviare i nostri avvisi. Come già detto, LibreNMS supporta un numero enorme di servizi di trasporto. Il nostro avviso avverrà tramite posta elettronica, definita come trasporto "Mail". Per impostare il trasporto: +Abbiamo bisogno di un modo per inviare i nostri avvisi. Come già detto, LibreNMS supporta un numero enorme di servizi di trasporto. Faremo il nostro avviso di posta elettronica definito come trasporto "Mail". Per impostare il trasporto: 1. Vai al cruscotto 2. Passare il mouse su "Alerts" 3. Scendere fino a " Alert Transports" e fare clic su di esso -4. Cliccare sul pulsante "Create alert transport" (Notate il pulsante "Create transport group". È possibile utilizzare questa opzione per inviare avvisi a più persone) +4. Cliccare sul pulsante " Create alert transport" (Notare il pulsante "Create transport group". È possibile utilizzare questa opzione per inviare avvisi a più persone) 5. Nel campo "Transport name:", digitare "Alert By Email" 6. Nel campo "Transport type:", utilizzare il menu a tendina per selezionare "Mail" 7. Assicurarsi che il campo " Default alert:" sia impostato su "On" @@ -618,7 +619,7 @@ Abbiamo bisogno di un modo per inviare i nostri avvisi. Come già detto, LibreNM ### Configurazione del server CentOS o Rocky Linux -Il modo migliore per impostare gli avvisi è quello di organizzare i dispositivi in un ordine logico. Attualmente abbiamo una workstation e un server in dispositivi. Anche se normalmente non vorremmo combinare le due cose, lo faremo per questo esempio. +Il modo migliore per impostare gli avvisi è organizzare i dispositivi in modo logico. Attualmente abbiamo una workstation e un server in dispositivi. Anche se normalmente non vorremmo combinare le due cose, lo faremo per questo esempio. Tenete presente che il nostro esempio è anche ridondante, poiché esiste un gruppo " All Devices" che può essere utilizzato per questo scopo. Per impostare un gruppo di dispositivi: @@ -633,7 +634,7 @@ Tenete presente che il nostro esempio è anche ridondante, poiché esiste un gru ### Impostare le regole di Avviso -Ora che abbiamo impostato il trasporto e il gruppo di dispositivi, configuriamo la regola di avviso. Per impostazione predefinita, LibreNMS ha diverse regole di avviso già create per voi: +Configurare poi la regola di avviso. Per impostazione predefinita, LibreNMS ha diverse regole di avviso già create per voi: 1. Vai al cruscotto 2. Passare il mouse su "Alerts" From c54f9ded38c943167a0da6414e5e500518b7c577 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Rocky Linux Automation <75949597+rockylinux-auto@users.noreply.github.com> Date: Fri, 25 Aug 2023 02:13:04 -0700 Subject: [PATCH 9/9] New translations dnf_automatic.md (Italian) --- docs/guides/security/dnf_automatic.it.md | 14 +++++++------- 1 file changed, 7 insertions(+), 7 deletions(-) diff --git a/docs/guides/security/dnf_automatic.it.md b/docs/guides/security/dnf_automatic.it.md index 55ea13a553..6352bb4494 100644 --- a/docs/guides/security/dnf_automatic.it.md +++ b/docs/guides/security/dnf_automatic.it.md @@ -12,13 +12,13 @@ tags: # Patching dei server con `dnf-automatic` -La gestione dell'installazione degli aggiornamenti di sicurezza è una questione importante per l'amministratore di sistema. Il processo di fornitura degli aggiornamenti software è una strada ben consolidata che alla fine causa pochi problemi. Per questi motivi, è ragionevole automatizzare il download e l'applicazione degli aggiornamenti quotidianamente e automaticamente sui server Rocky. +La gestione dell'installazione degli aggiornamenti di sicurezza è una questione importante per l'amministratore di sistema. La fornitura di aggiornamenti software è una procedura consolidata che alla fine causa pochi problemi. Per questi motivi, è ragionevole automatizzare il download e l'applicazione degli aggiornamenti quotidianamente e automaticamente sui server Rocky. La sicurezza del vostro sistema informatico sarà rafforzata. `dnf-automatic` è uno strumento aggiuntivo che consente di raggiungere questo obiettivo. !!! tip "Se siete preoccupati..." - Anni fa, applicare automaticamente gli aggiornamenti in questo modo sarebbe stata una ricetta per il disastro. In molti casi l'applicazione di un aggiornamento potrebbe causare problemi. Questo accade ancora raramente, quando l'aggiornamento di un pacchetto rimuove una funzionalità deprecata che viene utilizzata sul server, ma per la maggior parte, questo non è un problema al giorno d'oggi. Detto questo, se non vi sentite ancora a vostro agio nel lasciare che sia `dnf-automatic` a gestire gli aggiornamenti, prendete in considerazione la possibilità di usarlo per scaricare e/o notificare la disponibilità di aggiornamenti. In questo modo il vostro server non rimarrà a lungo senza patch. Queste caratteristiche sono `dnf-automatic-notifyonly` e `dnf-automatic-download`. + Anni fa, applicare automaticamente gli aggiornamenti in questo modo sarebbe stata una ricetta per il disastro. In molti casi, l'applicazione di un aggiornamento può causare problemi. Questo accade ancora raramente, quando l'aggiornamento di un pacchetto rimuove una funzionalità deprecata che viene utilizzata sul server, ma per la maggior parte, questo non è un problema al giorno d'oggi. Se non ci si sente ancora a proprio agio nel lasciare che sia `dnf-automatic` a gestire gli aggiornamenti, si può considerare di usarlo per scaricare e/o notificare la disponibilità di aggiornamenti. In questo modo il vostro server non rimarrà a lungo senza patch. Queste caratteristiche sono `dnf-automatic-notifyonly` e `dnf-automatic-download`. Per saperne di più su queste funzioni, consultare la [documentazione ufficiale](https://dnf.readthedocs.io/en/latest/automatic.html). @@ -32,7 +32,7 @@ sudo dnf install dnf-automatic ## Configurazione -Per impostazione predefinita, il processo di aggiornamento inizierà alle 6 del mattino, con un delta temporale aggiuntivo casuale per evitare che tutte le macchine vengano aggiornate alla stessa ora. Per modificare questo comportamento, è necessario sovrascrivere la configurazione del timer associata al servizio applicativo: +Per impostazione predefinita, il processo di aggiornamento inizierà alle 6 del mattino, con un delta temporale aggiuntivo casuale per evitare che tutte le macchine vengano aggiornate contemporaneamente. Per modificare questo comportamento, è necessario sovrascrivere la configurazione del timer associata al servizio applicativo: ``` sudo systemctl edit dnf-automatic.timer @@ -52,9 +52,9 @@ Persistent=true WantedBy=timers.target ``` -Questa configurazione riduce il ritardo di avvio tra le 6:00 e le 6:10. (Un server che viene spento in questo momento viene automaticamente patchato dopo il suo riavvio.) +Questa configurazione riduce il ritardo di avvio tra le 6:00 e le 6:10. (Un server che viene spento ora verrebbe automaticamente patchato dopo il suo riavvio.) -Quindi attivare il timer associato al servizio (non il servizio stesso): +Attivare quindi il timer associato al servizio (non il servizio stesso): ``` $ sudo systemctl enable --now dnf-automatic.timer @@ -72,7 +72,7 @@ Il processo sotto CentOS 7 è simile ma usa: `yum-cron`. $ sudo yum install yum-cron ``` -La configurazione del servizio viene effettuata questa volta nel file `/etc/yum/yum-cron.conf`. +Questa volta, la configurazione del servizio viene effettuata nel file `/etc/yum/yum-cron.conf`. Impostare la configurazione come necessario: @@ -98,7 +98,7 @@ download_updates = yes # that download_updates must also be yes for the update to be applied. apply_updates = yes -# Maximum amout of time to randomly sleep, in minutes. The program +# Maximum amount of time to randomly sleep, in minutes. The program # will sleep for a random amount of time between 0 and random_sleep # minutes before running. This is useful for e.g. staggering the # times that multiple systems will access update servers. If